Pagina (513/1260)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Messer Pietro Margarito, e gli altri cavalieri che ivi erano, vi si traponevano e gli pacificavano; ma pochi dí questa pace durava, perché, tosto che l'admirante faceva alcune delle cose già dette criminali, tosto il padre era con l'interditto alla mano e faceva cessare gli ufficii divini, e il Colombo all'incontro poneva a lui l'interditto al mangiare, e non voleva che fosse né a lui né agli altri clerici che lo servivan data cosa alcuna per potere vivere. Dice san Gregorio che non si può servare la concordia se non con la pazienzia solamente, perché nelle operazioni umane nasce del continuo onde si disseparino e disunischino. Ora, a questi contrari voleri seguivano diverse opinioni, le quali, benché non si publicassero, si scrivevano nondimeno dall'una parte e dall'altra in Spagna. Il perché, informati diversamente, li re catolici mandarono in questa isola Giovanni Aguado lor creato, che ora vive in Siviglia.
      Costui, partendo con 4 caravelle, se ne venne in queste Indie con una carta delli re catolici di credenza, fatta in Madril a' 9 d'aprile del 95, che a questo modo diceva: "Cavalieri e scudieri e voi altri tutti che per nostro ordine vi ritrovate nell'Indie, vi mandiamo Giovanni Aguado nostro repostiero, che da parte nostra vi parlerà. Noi vi comandiamo che li diate fede e credenza". Giunto questo capitan Aguado in questa isola Spagnuola, fece questa sua lettera di credenza bandire, onde quanti Spagnuoli vi erano gli s'offersero a quanto esso direbbe da parte delli re catolici.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





Pietro Margarito Colombo Gregorio Spagna Giovanni Aguado Siviglia Indie Madril Indie Giovanni Aguado Aguado Spagnuola Spagnuoli