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      E piú innanzi sta l'isola della Tortuga, che è picciola e disabitata. E passando oltre discoprí il porto del Cenu, e poi oltre piú discoperse la punta di Caribana, che sta alla bocca del golfo d'Uraba, ed entrato in questo golfo vidde l'isolette che nell'altra costiera a fronte stanno presso a terra, nella provincia del Darien; e giunto qui si ritrovò avere discoperto cento e trenta leghe, che sono dal capo della Vela fin qua. E quando l'acqua è bassa nel mare, trovò la dolce in altezza di 4 braccia, dove ei poteva star sorto, e chiamò il golfo Dolce quello che si chiama d'Uraba; però non vidde il fiume di San Giovanni, che similmente chiamano il fiume Grande, ch'entra per sette bocche o sette rami nel detto golfo, il quale è causa che diventi dolce nel calare che fa l'acqua del detto mare, e in spazio di 12 leghe di longezza e d'altre 4 o 6 di larghezza, ch'è da costa a costa dentro il detto golfo d'Uraba. Ma del fiume e del golfo si ragionerà piú particolarmente, perché io in quella contrada vi sono stato alquanti anni.
      Ora in questo viaggio andava per pilotto principale Giovan della Cosa, che fu un eccellente uomo in mare. In quel golfo stettero costoro qualche giorno, e perché i loro vasselli stavano molto abbissati e faceano molta acqua, deliberarono di dare la volta e attraversarono all'isola di Iamaica, dove tolsero rinfrescamento; e di qui poi se ne passarono all'isola Spagnuola, e se ne entrarono nel golfo di Sciaragua, dove perderono i legni, che non potevano piú sostentarsi in mare.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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