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      Ora, avendo navigato un mese in questo discoprimento, nell'isola di Iamaica (come s'è detto) si perderono l'altre due caravelle, nella costiera dove ora dicono Siviglia; e da questo luogo mandò l'admirante a dare notizia di sé al commendatore maggiore, che stava in questa città di San Domenico, e vi mandò, sopra una canoa guidata da alquanti Indiani, un Diego Mendez suo creato, gentiluomo molto onorato, abitator di questa città, che oggidí anco vive. Costui s'arrischiò e pose in gran pericolo, per essere la canoa assai picciola e perché facilmente si volgono sozzopra nel mare queste canoe: e niuno che ami la vita sua s'ingolferà mai sopra cosí fatti vasselli, ma vi costeggierà solamente ben presso terra. Ma costui, animoso e da ben creato, per soccorrere in tanto bisogno il suo signore, s'arrischiò a passare tutto quel mare che è da quella isola a questa, accioché il commendatore maggiore mandasse per l'admirante; onde per questo servigio, che fu nel vero segnalato quanto può dirsi, li portò sempre l'admirante molto amore e 'l favorí, e il re catolico, quando lo seppe, li fece anco delle grazie, e li diede per arme una canoa in segno della sua lealtà. E senza dubbio che fu cosa di grande animo e di segnalata lealtà il porsi in que' principii uno uomo in mare, in potere di nemici suoi, che erano cosí gran natatori, come son tutti, e in cosí fatta barca e in passaggio cosí pericoloso e incerto. Or, quando il commendatore maggiore vidde le lettere dell'admirante, mandò tosto una caravella a vedere se era il vero, e a che modo l'admirante stesse, non già per dovere condurlo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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