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      Ed essendo poi avisato che la cacica Ana Caona, già moglie del caciche Caonabo, stava in punto per ribellarsi con molti altri cacichi, che d'ammazzar i cristiani che erano nella provincia di Sciaragua e nel contorno tentavano, mosse lor la guerra e ne fece molti prigioni, e fece attaccare fuoco in una casa dove avea posti piú di 40 cacichi, e ve li bruciò tutti, e fece anco severa giustizia di Ana Caona.
      Il modo ch'egli in questa impresa tenne fu questo. Avisato egli nel 1503 di questo tradimento, se n'andò con 70 da cavallo e 200 uomini a piedi nella provincia di Sciaragua, dove questa ribellione secreta fatta s'era; ed essendosi accertato della verità di questa ribellione, ordinò a' suoi cristiani che una domenica venissero a giuocare alle canne, e che venissero non solamente provisti per lo giuoco, ma per dovere anco combattere, se bisognasse. Onde, stando la domenica dopo il desinare tutti quelli cacichi confederati dentro una gran casa, quando videro venire queste genti da cavallo su la piazza chiamarono il commendatore maggiore a vedere il giuoco, e lo ritrovarono che stava giuocando con certi gentiluomini, per dissimulare con gl'Indiani e dare loro ad intendere che esso del tradimento lor nulla sapesse. Sopragiunse qui tosto poi la cacica Ana Caona con sua figlia Aguaimota e con altre donne principali, e disse al commendator maggiore che ella con tutti quelli altri cacichi desiderava di veder il giuoco delle canne de' suoi cavalieri, e che perciò lo pregavano che gli avesse fatti chiamare.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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