Pagina (584/1260)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      Il re catolico adunque, sí per amore del duca come perché donna Maria di Toledo, moglie del Colombo era, come s'è detto, sua nepote e del duca, e avendo medesimamente rispetto ai servigi del primo admirante suo padre, lo mandò in questa isola per governatore, comandando al commendatore maggiore che se ne ritornasse in Spagna. Il che egli essequí, non senza pensare che questa fusse opera del vescovo Fonseca e del Conciglio, come s'è detto di sopra, e non senza risentirsene molto quanti quivi erano, per essere egli onorato cavagliero e giusto, perché era assai grazioso e fautore de' buoni, e faceva ben trattare gl'Indiani; e in somma egli fu tale che, mentre si abiterà questa isola, sempre vi sarà la memoria di lui, e quanti veggo oggi che di lui parlano tutti ne sospirano, e dicono che per propria disgrazia di queste contrade se ne partí un tal cavaliero, perché nol meritavano.
      Mi sovviene un'altra cosa notabile di questo cavaliero, la quale non si doveva a niun conto tacere. Egli aveva una buona entrata, perché cosí della commenda d'Alcantara, come del salario che per questo governo aveva, passava ottomila ducati l'anno, e tutti gli spese, di modo che la maggior parte ne lasciò in questa città, fabricandovi le due belle case che son su la piazza del castello di questa città: e una ne lasciò all'ospedale de' poveri, e l'altra al suo ordine e convento, come buon religioso; onde, quando di qua volse partirsi, li prestarono cinquecento castigliani per questo suo ritorno. Perché non era egli avaro, spese quanto aveva con li poveri e con bisognosi, per arricchire nel cielo, dove si crede che egli sia, per la clemenzia e bontà d'Iddio e per l'opere buone sue.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





Maria Toledo Colombo Spagna Fonseca Conciglio Indiani Alcantara Iddio