Ma quando egli in questa città venne, poco tempo appresso uscí da questa audienzia Gaspar di Spinosa, e diceva che egli stesso l'aveva mandato a supplicare in Spagna. Ma nel vero fu per questo, che egli aveva in terra ferma, nel governo di Castiglia dell'Oro, un caciche con altri buoni Indiani, che il servivano già da molto tempo prima: che esso era stato in quella contrada giustiziero maggiore di Pedrarias d'Avila, come s'è anco detto di sopra. E quelli che in quel governo si ritrovavano si lamentavano, e dicevano che non doveva Sua Maestà acconsentire che né il licenziado Spinosa né alcuno altro absente vi potesse possedere Indiani: e perciò egli se ne andò a vivere nella città di Panama, dove il serviva il caciche di Pacora con gli suoi Indiani, e vi menò sua moglie e figli, e quivi si sta.
Ritornando al nuovo admirante, dico che quando la vice reina donna Maria di Toledo seppe la morte dell'admirante don Diego suo marito il pianse molto, e fattone l'essequie e il lutto che a simili persone fare si sogliono (perché in effetto questa signora è stata in questa terra tenuta una onesta e generosa donna, e di grande esempio di sua persona, mostrando assai bene la generosità del suo sangue), determinò di passare in Spagna a seguire la lite di suo marito sopra le cose dello stato suo col fiscal regio; e cosí s'imbarcò e menò seco la sua figliuola minore donna Isabella e il minor de' figli suoi, chiamato don Diego, lasciando in questa città una sua figlia maggiore chiamata donna Filippa (la quale è inferma e santa persona), e l'admirante don Luigi e don Cristoforo Colombo, suoi figliuoli assai piccioli.
| |
Gaspar Spinosa Spagna Castiglia Oro Indiani Pedrarias Avila Sua Maestà Spinosa Indiani Panama Pacora Indiani Maria Toledo Diego Spagna Isabella Diego Filippa Luigi Cristoforo Colombo
|