E io ho in Fiandra veduto uomini e donne in molti cerchi cantare ballando, e rispondendo ad uno che guidava gli altri, ed era il primo a cantare nel modo che s'è detto di sopra. Nel tempo che 'l commendatore maggiore fra' Nicola d'Ovando governava questa isola, fece davanti a lui uno arieto l'Anacaona, che fu moglie del caciche Caonabo, la quale fu gran signora: e andavan in questa danza piú di 300 donzelle, tutte create sue e non ancora maritate, perché non volle che nel ballo entrasse uomo alcuno, né donna che avesse conosciuto uomo.
Si che, ritornando al proposito nostro, questa maniera di cantare, in questa e nell'altre isole e in terra ferma anco, è una istoria o un ricordo delle cose passate, cosí di guerra come di pace; perché, col continuare queste canzoni, non si vengono a dimenticare i gesti e l'altre cose accadute, che restano impresse nelle memorie loro in vece di libri. Per questa via recitano le genealogie de' loro cacichi e signori, e i gesti e l'opere loro, con li buoni o cattivi tempi che passati hanno, e altre cose che essi vogliono che si sappiano da' piccoli e da' grandi, e che non vadano in oblivione; e spezialmente le famose vittorie avute in battaglia. Ma di questa materia degli areiti si dirà piú a lungo appresso, quando si ragionerà della terra ferma, perché quelli che io viddi in questa isola, ora sono 20 anni o piú, non mi parvero cose cosí da notare come quelli che io viddi prima e che ho veduti poi farsi in terra ferma.
E non paia al lettore che questo che io ho detto sia cosa molto selvaggia e strana, perché in Spagna si usa il medesimo e in Italia, e nella maggior parte de' cristiani penso che debbia farsi cosí. Percioché altra cosa sono li romanzi o canzoni che si fondan sopra cose vere, se non una parte dell'istorie passate?
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