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      E cosí, chi per una via chi per un'altra, tutti sanno questo modo di istoriare, e alle volte alcuni, che fra loro sono riputati savii e di migliore ingegno in questa parte, ritrovavano da se stessi altre canzoni e danze, a quelle nondimeno simili.
     
      [vedi figur_06.gif]
     
      La forma del tamburo, che s'è detto di sopra che suonano, è quella che qui dipinta si vede, e lo fanno d'un troncone d'albero ritondo, e cosí grosso quanto vogliono farlo; ed è questo tamburo da tutte le sue parti rinchiuso, fuori che dalla parte opposita a quella donde lo suonano, e vi danno con un bastone sopra quelle due lingue che del medesimo legno vi restano, come nella prima figura si vede. L'altro nero che è nella seconda figura è la parte opposita, per donde lo lavorano e fanno vacuo dentro; e questa banda del vacuo ha da star volto e posto in terra, l'altra banda che s'è detta prima ha da stare volta in su, e qui battono col bastone. È il vero che in alcuni luoghi tengono questi tamburi assai grandi, e in altri luoghi minori e bucati e coverti con un cuoio di cervo o di altro animale; ma perché in queste isole non vi erano animali da potere coprire di cuoio, gli usavano nel modo che s'è già detto. E in terra ferma si usano oggi e di questi e di quelli, come si dirà nel suo conveniente luogo.
     
     
      Delli tabacchi o suffumigii che costumavano gl'Indiani in questa isola Spagnuola, e della maniera de' letti loro dove dormono.
      Cap. II.
     
      Usavano gl'Indiani di questa isola, fra gli altri loro vizii, un costume molto cattivo: ed era questo, che prendevano certi fumi per il naso, che loro chiamano tabacco, per uscire dei sentimenti.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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