E pure non ne dovevano far poco conto, veggendo che con loro si congiungevano alcuni neri, de' quali, per cagion di questi ingegni di zuccaro, è tanta copia in questa isola che pare a punto che stiamo in Guinea, terra di neri. Onde, se l'admirante don Diego Colombo nell'anno 1522 non era cosí presto a rimediare alla ribellione de' neri, che nel suo ingegno da zuccari ebbe principio, certo che avrebbe potuto essere che fusse stato bisogno di conquistare questa isola di nuovo, perché non v'avrebbono lasciato cristiano in vita.
Ma, ritornando al caciche Enrico, la cesarea maestà e quelli del suo consiglio reale delle Indie mandarono con genti da guerra il capitan Francesco di Barrio Nuovo, che è ora governatore in Castiglia dell'Oro, perché a questi lunghi e pericolosi motivi rimediasse; e doppo che queste genti qui vennero, uno Indiano chiamato Tamaio, capitano inferiore ad Enrico, fece alcuni assalti e danni e ammazzò un cristiano, ad un altro tagliò la mano dritta. Ma di questi Indiani, in effetto, poco o nulla dovevano i cristiani temere, e vi si rimediò facilmente quando vi s'andò con l'ordine; perché Sua Maestà mandò che fusse da sua parte data securtà a questo Enrico e agli altri Indiani che seco ribellati s'erano, e che volendo ritornare al suo regio servigio fusse loro perdonato; ma non volendo venire ad obedienzia, per lo bene della pace, gli fusse fatta la guerra a fuoco e sangue. Sí che questa regia audienzia incominciò ad essequire il mandato di Sua Maestà, come nel seguente capitolo particolarmente si dirà. Ma perché ho detto di sopra che dal non essere stata fatta giustizia ad Enrico da Petro di Vadiglio nacque questa ribellione, replico di nuovo che questa è cosa assai nota nell'isola; e perché non paia che io con queste parole quel gentiluomo incolpi, dico che egli pagò già la colpa che in questo caso ebbe, essendo Iddio giudice superiore, che punisce e castiga quello che i giudici terreni dissimulano e non castigano.
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