Egli, partito da questa città per Spagna, entrando nel fiume di Siviglia, s'affogò nell'acque con tutta la nave che lo conduceva e con tutti i compagni che con lui andavano, insieme con molta ricchezza, e cosí pagò la ingiustizia ad Enrico fatta.
Ma, ritornando a quello che noi a dietro dicevamo, si dee credere, per quello che s'è detto, che gl'Indiani di questa isola molte piú cerimonie e costumi delli già detti aveano. Ma perché sono le genti stesse finite, e i vecchi loro e i piú intendenti sono morti, non si può piú sapere la verità d'ogni cosa. Ma quando si ragionerà della terra ferma si diranno molte piú cose e abominevoli delle loro cerimonie e idolatrie, perché in quella contrada ho io speso piú tempo, e v'è molto piú che scrivere, perché è paese grandissimo e di diverse lingue e costumi.
Del successo della ribellione del caciche Enrico, e come il capitano Francesco di Barrio Nuovo andò a trovarlo e a parlarli.
Cap. V.
Si toccò di sopra come Sua Maestà mandò il capitan Francesco di Barrio Nuovo a questa isola, perché richiedesse di pace e recasse al suo servigio Enrico o gli facesse crudele e disperata guerra, e non con la tepidezza che s'era fatta prima; e però seguendo dico che questa audienzia regia volse sopra ciò intendere il parere delle persone principali di questa città. E dopo d'avervi molto discusso del modo che si doveva tenere o nella pace o nella guerra di questo caciche Enrico, fu concluso che il medesimo capitano Francesco di Barrio Nuovo andasse prima a tentare la pace, e non potendo accaparsi si servissero del rimedio delle arme; accioché si facesse prima questa diligenzia per giustificarne la coscienzia della maestà cesarea e de' suoi vassalli in quello che fosse potuto seguirne, e la colpa della guerra non si potesse imputare ai cristiani.
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