Per questa strada condussero quelli Indiani 13 canoe che avevano fino alla lacuna, e n'erano sette grandi e sei picciole. Il capitan Francesco, seguendo questo camino con suoi, udí colpi d'una scura dentro nel bosco, onde, fatti qui sedere i suoi, mandò d'ogni intorno alquanti degl'Indiani che aveva seco, perché prendessero in mezzo colui che tagliava legna nel bosco: e cosí lo presero.
Si dee notare che in tutto questo camino dalla terra alla lacuna non avevano in parte alcuna ritrovato tagliato un stecco né un ramo d'albero, perché l'Enrico, come persona avisata e di guerra, avea cosí comandato a' suoi sotto pena della vita, perché il camino piú intricato fusse. Ora, preso l'Indiano che tagliava le legna, il capitano si ritirò da un lato nel bosco fuori di strada, e lasciò la sua guardia dove meglio li parve, perché la gente che passasse non potesse andare a dare nuova che indi cristiani andassero. Egli s'informò a pieno da quello Indiano dove Enrico stava, e che bisognava andare una mezza lega per dentro la lacuna, alle volte fino a' ginocchi nell'acqua, alle volte fino alle spalle e piú e meno, e che dall'altra parte si ritrovavano scogli e balze e certi alberi densi e intricati per l'acqua e per la costiera, che facevano un cammino molto difficile. Informato molto bene della strada che a fare aveva, si partí tosto con le genti che erano seco fuori di strada e giunse alla lacuna.
Alcuni Indiani che stavano in terra fuori dell'acqua veggendoli cominciarono tosto a dare voce fra se stessi, e giunti insieme, da dodeci che erano, si posero dentro le canoe che ivi avevano e cominciarono a battere de' remi nell'acqua, perché i cristiani sentissero che essi erano su le canoe, e gridavano dicendo: "Al mare, capitano; al mare, capitano". Ma il capitan Francesco non volle rispondere, ancorché i suoi cristiani dicessero che rispondesse, perché diceva che essi avevano il capitano, e non potevano sapere qual capitano chiamasse.
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