Il Signore Iddio presti loro grazia che si conservino e vivino, perché queste terre non la perdonano a niuno che nuovamente vi venga, che non lo facciano in que' principii infermare. Il che non è maraviglia, poiché l'uomo tanto di lungo si scosta e allontana dalla terra dove è nato, e muta maniera di vivere e aere in cosí differenti regioni e clima.
Or, la contrada dove costoro vennero per abitarla è una delle migliori e piú fertili di tutta l'isola, ed è presso alle minere dell'oro. Menarono con essi loro i lor cappellani, perché avessero a servire nelle chiese che fare ci dovevano. Piaccia a Dio nostro Signore che sempre si aumenti la sua fede e religione cristiana; e nel vero che questo uomo da bene chiamato Bolagnos, cittadino di questa città, ha fatto un gran servigio a Dio e a Sua Maestà, oltra che v'ha spese molte sue facultà, in condurre qui questa gente e in effettuare una sua cosí buona intenzione; perché costui è stato origine e capo di fare questa cosí buona opra, veggendo che quel luogo era già disabitato, per essere già morti gli Indiani che solevano ivi a' nostri che in quella terra abitavano servire. Ma questi che vi vanno ora nuovamente ad abitare altra strada vi tengono, perché pensano di farvi bene con l'agricoltura e col bestiame. Quello che ne succederà al tempo mio si dirà al suo luogo.
Come un frate di san Domenico andò da questa città a ritrovare don Enrico, e del buon successo di questa sua andata.
Cap. XI.
Nel monasterio de' frati di san Domenico di questa città v'è, fra gli altri devoti religiosi, un chiamato fra' Bartolomeo dalle Case, persona letterata e di buona vita; benché nel tempo passato non si ritrovasse in buona riputazione appresso tutti, per cagion d'una sua certa impresa essendo clerico, e chiamandosi il licenziato Bartolomeo dalle Case, come piú distesamente si dirà nel 19 libro.
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