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      E allora in questo caso si fanno e cavano le minere a modo di caverne, di pozzi o di grotte, e penetrando giú dietro all'oro le vanno sempre appuntellando, perché sono pericolose e sogliono alcuna volta cadere giú e ammazzarvi le genti che vi lavorano dentro; e di questa maniera di minere sotterranee, nel modo che s'è detto, se ne sono vedute molte in questa isola Spagnuola.
      Di questa maniera che s'è pur ora detto dovevano essere le minere antiche e ricchissime della Spagna, poiché Plinio dice che quelli che cercavano l'oro sotto della terra vi appuntellavano con travicelli e travi grossi, per sostenere le grotte che non cadessero. Dice anco questo stesso autore che li monti sterili della Spagna, e che niuna cosa producono, sono fertili e copiosi d'oro, e che gli Spagnuoli in Asturia e Galizia e Lusitania cavavano ogni anno 20 mila libbre d'oro, e che in Asturia se ne generava la maggior parte; e si maraviglia come in altra parte del mondo non si trovasse che una tanta copia d'oro tanti secoli durata vi fusse; si che, dove tanta quantità d'oro si ritrovava, piú ricche minere essere vi dovevano che qui non sono, o che non si sono in questa isola vedute. Tanto piú che, di piú dell'oro, vi sono anco oggi in Spagna molte minere d'argento, e se ne cava gran copia; e vi sono anco minere di ferro e d'acciaio e di colori, e d'alcune onde si cavano gran tesori, non solamente per la regia camera, ma per molti altri cavalieri particolari suoi vassalli anco, di cui le già dette minere sono.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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