Il perché, secondo l'opinione mia, io tengo la Spagna una delle piú ricche provincie che abbia il mondo: e per colmar le sue tante ricchezze volse Iddio aggiungerle anco queste altre delle nostre Indie.
Ma perché io non tratto qui delle cose di Spagna, delle quali scrissero a lungo Plinio, Strabone, Trogo, Solino, Isidoro e altri buoni autori, ma delle cose che in queste Indie sono, e che io ho vedute e veggo, e quanti qui vengono lo sanno, ritornando all'ordine della istoria nostra dico che, quando si lavora in qualche riviera di fiume, o nel fiume stesso senza l'acqua, sempre quelli che piú in giú l'oro ritrovano lo ritrovano piú fino (piú in giú, dico, secondo il corso dell'acqua, e non verso il centro); di modo che quelli che lo ritroveranno mezza lega piú in giú degli altri l'avranno uno caratto e piú di finezza, perché quanto è l'oro piú travagliato, piú fino diventa. Ma quelli però che piú in alto lo cavano, e piú appresso al suo nascimento, ordinariamente piú ne raccolgono; e che questo sia il vero, benché non sia bisogno addurre autorità in quello che qui ogni dí si vede e che io ho infinite volte veduto, il medesimo Plinio dice che l'oro col percotersi nel corso del fiume si pulisce e affina. Vi ha anco un'altra cosa molto notabile, ed è che l'oro che si raccoglie, stando cosí vergine, prima che provi il fuoco ha piú bello, piú vago e piú lustro colore che non ha poi che è fuso e che si lavora; dal che chiaramente si comprende, e la natura ci insegna, quanto siano piú perfette l'opere sue schiette e pure che non quelle che dalla industria e artificio umano fatte vengono.
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