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      In ogni uno di questi monticelli piantano sei e otto o dieci bachette della medesima pianta della iuca, e le fanno entrare sotterra un palmo o meno, e ne resta altrettanto fuori. E perché il terreno è molle, con facilità vi si pongono, perché facendo questi monticelli di terra vi vanno ponendo queste piante; alcuni non fanno questi monticelli, ma su la terra piana questi pastini fanno, ponendo le piante della iuca a due a due; ma prima che questa piantata si faccia, tagliano il bosco e l'abbruciano nel modo che s'è detto di sopra del maiz. Fra pochi giorni apprende in terra la iuca, e si vede che quelle piante mettono le foglie, e come vanno crescendo i rami, cosí bisogna nettarvi le erbe di sotto, finché la pianta signoreggi l'erbe. Questi terreni cosí piantati di iuca sono chiamati dagl'Indiani conuco, che non vuol dire altro che un podere piantato o coltivato.
     
      [vedi figur_14.gif]
     
      Il frutto di questa pianta non ha pericolo che né gli uccelli né gli animali il mangiano, perché egli è fatto a modo d'una mazzocchia di radici, che nascono fra li radiconi che questa pianta pullula di sotto terra, e qual si voglia uomo o animale che mangiasse di queste radici col succo, prima che se ne sprema e cavi, tosto morrebbe senza rimedio alcuno. In terra ferma però v'ha molta iuca che non è mortifera; e quanta iuca ne ho io veduta e buona, senza far questo effetto d'ammazzare? Ma in questa isola, e in tutte l'altre convicine, per lo piú ogni iuca col succo mangiato uccide; benché ve ne sia d'una sorte, che la chiamano bonata, che è come quella di terra ferma, che non ammazza; e certo che dee essere indi venuta, perché in terra ferma la mangiano come frutto, cotta e arrostita, ma non ne sanno ivi fare il pane, tuttoché alcuni cristiani pratichi in queste isole l'abbiano loro insegnato di fare; ma essi non si curano di farlo poiché, come ho detto, la mangiano cotta e arrostita con tutto il succo.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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