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      Egli nasce ognuna di queste pigne in un cardo aspro e spinoso, e di lunghe e selvaggi foglie; e di mezzo di questo cardo esce un fusto o astile tondo, che fa una pigna sola, la quale tarda dieci mesi o un anno a maturarsi ed essere buona. E tagliata che è questa pigna, non dà quel cardo piú frutto, né serve ad altro che ad intricare il terreno. Potrà qui dire alcuno che, poiché è cardo quello che ci dà questo frutto, si doverebbe egli chiamare carcioffola. Al che rispondo che in potere de' primi cristiani che primieramente le viddero fu di chiamarle pigne, e questi stessi avrebbono anco piú giustamente potuto chiamarle carcioffole, avendo rispetto al cardo nel quale nascono; ma elle non hanno spine, e si somigliano alla pigna piú tosto che alla carcioffola. È ben vero che elle non sono del tutto fuori della spezie delle carcioffole, né senza spine, perché nella lor cima hanno un certo broccoletto che le dà, a vederle, molto ornamento; e alcune ne hanno uno e due e tre cosí fatti rampolletti, attaccati e nati col fusto istesso del cardo sotto la pigna, i quali broccoletti poi sono come il seme di questi frutti, perché si piantano e ne nascono nuovi cardi e pigne. E servono per piantarsi tanto quelli che stanno in cima della pigna come quelli che sono sotto, nel fusto del cardo; e pongono questi rampolli, pastinandoli, tre deti sotto terra, lasciandone la metà scoperto all'aere. Questo rampollo apprende ottimamente e fa le radici, e nel discorso del tempo che s'è detto genera il cardo, dal cui fusto nasce ed esce la pigna.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260