Sono questi guaiabi di due spezie, ma tutti producono una maniera di pomi, alcuni lunghetti altri tondi; ma alcuni alberi fanno questi frutti rossi di dentro, altri li fanno bianchi. Ma e questi e quelli sono di fuori verdi o gialli, se molto a maturare li lasciano. Ma perché quando sono assai maturi non hanno cosí buon sapore e s'empiono anco di vermetti, gli cogliono alquanto verdi, e ne sono alcuni cosí grossi come grosse mele e minori anco. E benché stiano verdi di fuora, ve ne sono alcuni di tale spezie che non per questo sono maturi di dentro. Sono dentro massicci e divisi come in quattro quarti; e fra questa lor carnosità cosí distinta dentro sono certi granelli durissimi, ma s'inghiottono. Ed è un buon frutto e di buona digestione, e molto utile per lo flusso del ventre, perché lo fermano e lo ristringono quando si mangiano alquanto duri e non del tutto maturi. Fra quelli granelli già detti e la scorza sta quella carnosità, cosí grossa quanto è una penna d'oca e meno, secondo che sono grandi o piccioli i frutti.
Chiamasi questo pomo guaiaba e l'albero guaiabo; e ha il frutto nella sua cima una coronetta di certe fogliette picciole, che facilmente gli cadono. Ed è la scorza di questo pomo cosí delicata e sottile come d'un pero moscatello, e a quel modo a punto si monda e scorza. L'albero fa buona ombra, ed è un gentil legno che serve per molti lavori minuti, e non già per vite da torcoli né per travi grossi, perché il tronco e i rami sono torti e isgarbati. Ma il suo frutto qui si tiene per buono, ed è comune in tutte queste Indie o nella maggior parte, e sono nella spezie loro l'una guaiaba assai migliore dell'altra.
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