Dell'albero che qui chiamano spino i legnaioli, e in che se ne servono.
Cap. I.
Lo spino di questa isola Spagnuola, del quale i legnaioli o maestri di legname si servono, è un buono albero e utile; è di forte e bianco e buon legno, che è della maniera e vista che sono il granato o melarancio. Si servono i legnaioli di questo legno in molte cose della loro arte, come per farne carrieghe da poggiarvi le spalle e seggie picciole, e fusti per selle di ginetti, e guarnimenti di porte e finestre, e altre simili cose, nelle quali non bisogna esser larga la tavola né il legno molto lungo e diritto né molto grosso.
Degli alberi delle pigne di questa isola Spagnuola.
Cap. II.
Sono in questa isola molti alberi naturali di pigna e grandi e piccioli, tutti selvaggi, che non producono pigne se non picciolissime e vote. Ma è questo un buon legno, ancorché qui non se ne servono per averlo lontano, e perché non è cosí dolce né tale quale è il legno delle pigne di Castiglia. Questo ha molti piú nodi e gomma di quelle. È molto selvatico e ha grande odore, ma piú fastidioso di quel delle pigne di Spagna. Le foglie e di questi e di quelli è una medesima cosa, e la scorza medesimamente; ma questi di qui sono piú pieni di foglie e sono piú perfetti pini, ma non sono cosí alti né cosí grossi né cosí dritti come quelli di terra di Conca e dell'altre parti di Spagna.
Degli alberi delle noci di questa isola Spagnuola.
Cap. III.
Nelli boschi fieri, e nelle selve e montagne di questa isola, sono alcuni alberi di noci grandi, che e alla vista e all'odore e alla foglia e al frutto anco, cosí nella prima vista, sono come quelli di Spagna; salvo che le noci di questi di qua non sono perfette, né se ne può ben cavare il frutto né si può mangiare.
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