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      Finalmente in questa isola sono sette o otto maniere di palme e, come ho detto, non producono frutto se non certe ossa di varie sorti. Ma della maggior parte di questi alberi ne sono buoni palmiti o cime, salvo che dalle palme nere, che sono sottili e spinose, e non piú grosse che aste di lancia, e producono certe ossa con tre buchi, e ognun di loro è grande quanto è una picciola noce o meno. Delle palme che si sono dette prima ne è buono il legno per poche cose, come è per farne casse da zuccari e per coprirne le case al modo degli Indiani, e sono di poco costo. Ma quando si tratterà delle cose di terra ferma, vi sarà assai piú che dire, in questa materia delle palme, di quello che se ne è detto; perché palma medesimamente è l'albero dove nasce quello eccellente frutto che si chiama cocos, del quale allora si parlerà, e perché d'altre palme nere anco si fanno li bastioni co' quali gl'Indiani in quella contrada combattono, e le pertiche e le lancie che essi usano medesimamente.
     
     
      Dell'albero de' pater nostri e del sapone.
      Cap. V.
     
      Sono qui anco, e in queste isole e in terra ferma, certi alberi che si chiamano de' pater nostri e del sapone, la foglia de' quali si somiglia alquanto a quella delli felci, ma è picciola. Questi alberi sono alti e di buona vista, e fanno un frutto grosso come avellana o poco meno, che non è buono a mangiare; ma vi ha dentro un osso nero e grande quanto è una pallotta di schiopetto. Posto questo frutto con acqua calda sopra drappi, insaponerà come pane di sapone, ma i drappi continovandolo si consumeranno; ma può ben supplire per una necessità. L'osso che ho detto che è nero, ponendolo al sole pare che rosseggi; e di questi ossi, bucandoli, se ne fanno pater nostri come quelli di ebano o meglio, perché sono piú leggieri e di miglior lustro, e non si rompono cosí facilmente come l'ebano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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