Della iuana, serpente della qual spezie ne erano molti in questa isola: e i cristiani non sanno determinare se è carne o pesce, e cosí alcuni per l'uno e per l'altro lo tengono.
Cap. III.
È in questa isola un animale chiamata iuana, il quale qui si tiene per neutrale, cioè in dubbio se è carne o pesce, perché va per li fiumi e per gli alberi medesimamente; onde una volta mi pare di dovere porlo con gli animali terrestri, e un'altra di scriverlo con gli aquatici, perché secondo a me pare nell'una spezie e nell'altra potrebbe porsi. Questo è un serpente che, a chi nol conosce, è d'orrenda e spaventevole vista. Ha le mani e i piedi come lacertone, e la testa assai maggiore, ma quasi di quella stessa forma; ha la coda di quattro o cinque palmi lunga, e piú e meno, secondo la proporzione della sua grandezza. Il corpo del maggiore di questi animali è di due palmi e mezzo lungo e un palmo o poco piú d'ampiezza, e pochi o niuno di questi animali questa grandezza passono; ma da questa grandezza in giú se ne ritrovano di varie sorti, fino ad essere come picciole lucertole. Hanno per mezzo della schiena alzato su un certo cristato a maniera di spine o d'una serra, e in sé pare una cosa assai fiera. Ha i denti molto aguzzi, e uno gozzo assai lungo e largo che li prende dalla barba al petto. Ed è questo animale cosí tacito, che né stride né geme, né stando legato dove si sia fa male alcuno o strepito, e vi starà dieci e venti giorni senza mangiare né bere; ma, se pur glie ne danno, mangierà un poco di cazabi o d'erba o d'altra simile cosa.
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