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      Ve ne sono anco altri d'altre maniere, cosí in questa come nell'altre isole; ma perché in terra ferma ve n'è assai maggior quantità e diversità, quando di quelle cose si ragionerà se ne dirà a pieno, perché nel vero in questa isola non ve ne è gran copia, né di piú varietà di quello che se ne è detto di sopra. È il vero che qui sono certi passeretti tutti verdi, e non piú grandi che li cardilli di Castiglia, ma se ben sono verdi non sono già però pappagalli. Io credo che in terra ferma passino piú di cento maniere di pappagalli differenziati nella piuma, che già tutti o la maggior parte sono simili nella fattezza, e la lor varietà consiste solo nella grandezza loro e nel colore delle piume; quanto al becco e alla bruttezza e garbo de' piedi sono assai l'uno all'altro simili.
      Sono medesimamente in questa isola certi passeretti cosí neri come un nero e fino terziopelo, e sono cosí piccioli che io non gli ho veduti minori in queste Indie, e li chiamano qui passeri moschitti. La lor grandezza è assai minore che la testa del deto grosso della mano. Io non ho in questa isola questo tal passerino visto, ma mi dicono che qui ne sono; e per questo resto di ragionarne ora, per dirne con le cose di terra ferma, dove io gli ho visti. Vi sono anco qui altri passeri di molti colori, e che soavemente e con differenti voci cantano. Ma perché questo basta nel generale, dirò in particolare di alcuni uccelli che sono piú notabili e di memoria degni.
     
     
      Delli passeri, che vivono a compagnie di molti insieme e in comune.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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