E cosí, effettuando la promessa di queste istorie, toccarò qui brevemente degli animali insetti che 'n quest'isola sono simili a quelli di Spagna, e di quelli ch'io non ho là visti o qui non sono, e delle proprietà di quelli che non son a mia notizia venuti, benché in questa prima parte sarà poco quello che si potrà di questa materia dire, perché nella seconda e terza parte di quest'istorie, dove delle cose di terra ferma si tratterà, se ne ragionerà piú amplamente, per la copia grande che ivi di tali cose si vede.
Degli animali insetti che sono in quest'isola Spagnuola, e prima delle formiche e del comiscen.
Cap. I.
Scrive quell'autore unico della naturale istoria, Plinio, nel suo undecimo libro, l'opinione d'alcuni, che dicono che le formiche, le vespe e altri simili animaletti non hanno sangue, perché non ha sangue quello animale che non ha né cuore né fegato, e cosí anco non respira quello che non ha pulmone. Ma nasce da questa gran contenzione, perché vediamo il mormorare delle pecchie e il cantare delle cicale; onde dice Plinio che, quando contempla la natura, viene da lei persuaso a non tenere incredibile niuna dell'opere sue. E doppo che egli ha in questa disputa alcune cose dette, come investigatore naturale di cosí fatti secreti, dice che esso confessa che questi animaletti non hanno sangue, come se ne veggono anco degli altri che non hanno, quale è la sepia, che in luogo del sangue ha quel nero inchiostro, e quale è la purpura, che ha quel succo con il quale si tingoni i panni; sí che quello umore che gli animali insetti hanno è loro in vece di sangue.
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