Ma non mancano qui già formiche, se ben mancate e diminuite vi sono, perché ve ne sono piú di quelle che sarebbe bisogno. Ve ne sono però anco certe altre, alquanto rossette e picciole, che sono inimicissime di quell'altre, e pare che sappiano il bisogno nostro. Egli è cosa maravigliosa che in uno stesso podere, dove accade essere e delle une e dell'altre, pare che si compartiscono il terreno; e in effetto se lo tengono diviso, perché si conosce assai bene il terreno che posseggono queste senza far danno, e quello che si occupano l'altre rovinando e distruggendo, e le buone per niun conto lasciano passare dentro i loro termini quelle che nociono e sono dannose. Io parlo cose assai note in questa città e isola, e lo potrei anco mostrare in una mia possessione lungi da questa città una lega, come si può anco vedere in molte altre parti e poderi di questa isola. Né sarà fuori del proposito nostro, né della devozione cristiana, riferire quello che in questa città avenne nel tempo che si trovò questa isola in tanto travaglio e affanno per le formiche, che fu quasi per disabitarsi, accioché il mondo sappia che i veri rimedii sono quello del signore Iddio, il quale ce li manda per sua misericordia e per intercessione de' santi suoi. Ora, la cosa passò di questa maniera.
Veggendosi i cristiani che in questa isola vivevano cosí molestati e travagliati dalla gran copia delle formiche, deliberò questa città d'eleggersi un santo per suo difensore al qual si votassero; e per farne l'elezione ne gettarono la sorte per mano del reverendo e devoto padre il vescovo Alessandro Giraldino, il quale disse solenne e pontificale messa, e doppo d'avere consecrato e alzato il Santissimo Sacramento, e fatta da lui e dal popolo devotamente orazione, aperse un libro dove era 'l catalogo de' santi, accioché quel santo o santa ch'Iddio per questa via ci mostrasse fosse l'advocato di questa città e isola contra questa calamità delle formiche.
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