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      Queste mosche ammazzano le cicale delle verdi e picciole, e altri simili animaletti, e li portano volando di peso e li pongono dentro le lor caverne, e doppo che hanno alcuna di queste caccie fatta, e ripostala nella stanza loro sotterranea, escono di nuovo fuori e vanno per l'altre, né restano di fare mai questi viaggi. Onde si cava che questa provisione che fanno di vettovaglie dee essere per lo tempo che ha da venire, perché queste mosche non compariscono in tutto l'anno, ma solamente quando sono poche pioggie e si comincia ad umettare la terra, e sono certe giornate calde che pare che arda il mondo piú per l'acque già fatte che per altro.
      Sono qui tante maniere d'aponi e di scaraboni differenziati e varii, tanto ne' colori come nella grandezza, che è una materia della quale nel vero si potrebbe molto scriver, ma al parer mio senza utile e come quasi gittando al vento le parole che vi si spendessero. Ve ne sono neri, ve ne sono leonati, ve ne sono pendenti alquanto all'azurro, e altri di molte misture di colori insieme e di molte forme. Alcuni se ne vengono la notte al lume della candela, come fanno le farfalle in Europa; delle quali anco ne è qui un numero infinito e di strane maniere, perché le piú picciole sono come quelle che io dico che entrano negli occhi come zanzali, e le piú grandi sono quanto è una mano co' deti stesi, e fra questi due estremi ne sono di varie grandezze, e alcune ne sono tutte azurre, del piú eccellente e fino azurro che si possa vedere, altre ne sono tutte gialle, altre miste di molta varietà di colori e lavori.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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