Sogliono essere in questa isola e in terra ferma alcuni anni locuste o grilli con l'ale: il che quando avviene, gl'Indiani e i cristiani anco lo tengono per una infelicità e per cosa molto travagliata, perché rovinano i maizali queste locuste e fanno di strani danni nelle possessioni, e quando alcuno anno vi vengono suole essere il numero di loro infinito, ma è ordinario esservene d'ogni tempo alcune. Il medesimo dico de' grilli che saltano, perché sono molto dannosi col corrodere e forare le veste, quando per le case nascono. Ve ne sono degli altri che cantano assai, e altri maggiori, altri minori, e cosí differenti nel corpo come nella voce e nel suono. Vi sono certe locuste o grilli piccioli, con assai lunghe gambe e sottili e verdi, che i fanciulli in Spagna li chiamano cervatichi. Gl'Indiani mangiano volentieri questi grilli o locuste già dette, e le tengono per un buon cibo, massimamente in terra ferma, dove a niuna cosa viva la perdonano che non voglino per lo palato loro passarla, come si dirà al suo luogo nella seconda parte di questa naturale istoria dell'Indie.
Degli animali che nascono nel legno e vi si generano di varie maniere, e della broma.
Cap. IIII.
Sono alcuni animali che per la pioggia si generano nel terreno, e altri nel legno, né solamente questi a questo modo nascono, che anco i tavani si generano dove sia molto umore, e, come Plinio nell'undecimo libro dice, nel ventre dell'uomo nascono i vermi di piú sorte, e nelle carni morte. Ma perché vo' io servendomi di Plinio o d'altro auttore antico nelle cose chiare, e che ogni dí veggiamo con gli occhi e sono a tutto uomo note?
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