Della terra Guanica, e perché si disabitò e fecesene un'altra chiamata Soto maggiore;
e della ribellione degl'Indiani, che ammazzarono la metà de' nostri che erano nell'isola,
e del gran valore del capitan Diego di Salazar.
Cap. IIII.
Nel principio del 1510 la gente che andò con don Cristoforo di Soto maggiore, e molti altri che da questa isola Spagnuola passarono a quella di San Giovanni, vi edificarono una terra che fu chiamata Guanica, quasi nel capo dell'isola, dove è un ridotto e foce di fiume, che si crede che sia una delle migliori che abbia il mondo; e da questo luogo si discoprirno cinque fiumi d'oro, chiamati Duiei, Horomico, Icau, In e Chiminen, cinque leghe lungi da Guanica. Ma furono in questa terra tanti i zanzali che bastarono a farla disabitare, onde se ne passarono le genti ad Aquada, che chiamano, e chiamarono questo altro nuovo sito e popolo Soto maggiore.
Ora, stando a questo modo le cose di questa isola, si ribellarono gli Indiani un venerdí, quasi al principio dell'anno del 1511, ritrovandosi in molta pace i cristiani e gl'Indiani insieme, e tennero nella ribellione questa forma. Veggendo gl'Indiani che i nostri stavano sparsi per l'isola, appuntarono che ogni caciche dovesse ammazzare quelli che erano nella sua terra, e cosí fecero, di modo che in uno stesso tempo ammazzarono piú di 80 cristiani. E il caciche Agueibana, che anco don Cristoforo si chiamava, come piú principale degli altri, comandò ad un altro caciche, chiamato Guarionex, che fosse capitano e raccogliesse tutti gli altri cacichi insieme, e andassero ad attaccare fuoco nel nuovo popolo di Soto maggiore.
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