E per questa cagione i pochi Spagnuoli in numero hanno sempre nelle conquiste di questi luoghi fatto quello che non averebbono potuto fare molti d'altra nazione.
Fu adunque in questa conquista un Sebastiano Alonso di Niebba, persona contadinesca, e che in Spagna non fece mai altro che arare e cavare terra e altri simili esercizii rustici; ma egli fu uno animoso e destro e robusto uomo, e benché nella sua prima vista mostrasse qualche rusticità, era nondimeno poi affabile e di buona conversazione. Costui riuscí gran sentinella, e aveva ardimento d'imprendere ogni gran cosa, delle quali, benché paressero difficultose e aspere, ne riusciva vittorioso. E, perché era destro e gran corritore, si arrischiava di fare quello che non averebbono gli altri fatto; perché, di piú di queste parti che si sono dette che aveva, era di cosí gran forza che, quando afferrava uno Indiano, lo teneva cosí forte che quel misero pareva che ben legato stesse, stando fra quelle mani. Il perché, quando di ciò gli Indiani s'accorsero e per esperienzia lo provarono, lo temevano molto. Ma perché come alla fine nella guerra vi nascono pochi e vi moreno molti, questo valente uomo, per essere soverchio animoso, vi lasciò anco la vita, che per questa via fu, nel 1526.
Aveva questo Sebastiano casa sua e le sue facultà nell'isola di San Giovanni, in una provincia chiamata Lochiglio, e si ritrovava in gara e quasi inimico d'un gentil uomo boscaino chiamato Martino di Guiluz, che ora nella città di San Giovanni di Porto Ricco abita e vi è un de' principali di quella città; ma allora abitava presso a Sebastiano Alonso.
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