E perché solevano gl'Indiani caribi delle altre isole convicine venire con le loro canoe a fare assalto in quella di Borichen, accadette che una volta entrarono nell'isola e diedero nella stanza e potere di Martino di Guiluz. Quando venne all'orecchie di Sebastiano che i Caribi arcieri se ne portavano tutte le genti e facultà che avevano nella stanza del suo nemico ritrovate, si fece con gran fretta da un suo nero insellare un cavallo, dicendo: "Non piaccia a Dio che si dica che, per non stare io bene con Martino di Guiluz, gli lascio questa volta perdere quanto ha, ritrovandomi cosí d'appresso a coloro che rubbato l'hanno". E montato a cavallo si partí con due o tre neri suoi e con un cristiano a piedi; e seguendo i Caribi li giunse, e combattendo con loro li disbarattò e tolse loro la preda, con fare anco quattro di loro prigioni, che da sopra il cavallo li prendeva per li capelli, e cavandoli dalla compagnia loro li consegnava a' suoi neri, e ritornava per gli altri. Uno di questi che esso prese, avendo in mano una saetta avelenata, lo ferí presso l'anguinaglia, e di questa ferita egli poi morí. Ma esso, quando ferito si vidde, ammazzò quello Indiano e altri sette o otto medesimamente. E ritornandosi con la preda la diede a Martin di Guiluz, di cui era; ed esso di quella ferita avelenata morí, ma come buon cristiano compartí quanto aveva a persone povere e bisognose e in altre opere pie, e lasciò molto in dolore quanti Spagnuoli erano in quella isola, perché nel vero era persona che, mancandovi esso, pareva che vi mancasse assai, tanto piú che era molto temuto da gl'Indiani e stava cosí presso loro come presso i nostri in gran riputazione e stima; percioché, come s'è detto di sopra, era gran sentinella, e gran conoscenza e notizia aveva delle cose della guerra.
| |
Indiani Borichen Martino Guiluz Sebastiano Caribi Dio Martino Guiluz Caribi Indiano Martin Guiluz Spagnuoli Indiani
|