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      Il capitano comandò a Giuliano interprete che loro parlasse, e cosí parlarono un pezzo insieme. Poco appresso venne un'altra canoa con tre altri Indiani e s'accostò con la prima, e si continuò questa prattica, dicendo Giuliano quello che il capitano voleva, e rispondendo e replicando quelli delle canoe. Poco poi una di queste canoe se ne ritornò a terra, e l'altra che restò s'accostò con la nave capitana, e il capitano fece loro porgere con un bastone una camicia per uno a quelli Indiani, e un poco di vino in un fiasco, che essi volentieri il ricevettero. E in questo mezzo Giuliano l'interprete dava loro ad intendere che i cristiani non averebbono loro fatto alcun danno, e non volevano altro se non di loro voluntà far mercato con loro delle loro cose, e dimandaronli che terra era quella: e fu da loro risposto che era Cozumel, che è una dell'isole convicine a quella di Santa Maria delli Rimedii, e che l'altra terra che verso tramontana si vedeva era Iucatan, che i cristiani Santa Maria delli Rimedii chiamano. Fu loro dall'interprete dimandato se sapevano dove stessero due cristiani che Giuliano diceva che stavano in Iucatan; e risposero che l'un di loro era morto d'infermità e che l'altro era vivo. Ora, partite queste canoe, il capitano comandò che le navi si accostassero il piú che fosse possibile a terra, e cosí fu fatto. Questi due cristiani de' quali s'era dimandato erano restati persi nel viaggio avanti, e i nostri desideravano di ricuperarli, cosí per salvarli come perché si pensava che avessero già appresa la lingua alquanto, e averebbono perciò potuto molto giovare.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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