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      I nostri attesero tutta la notte a fare buone guardie nelle navi, e venuta la mattina, che erano a dí 6 di maggio, viddero venire una canoa con certi Indiani, che s'accostarono al bordo della capitana, e il capitano fece loro dal suo interprete dire che esso voleva smontare a terra e parlare al caciche e vedere il suo popolo, e donarli di quello che i cristiani portavano. Risposero gl'Indiani che l'avevano caro, e che il loro caciche si sarebbe rallegrato di vedere lui e di parlarli. E cosí il capitano, con le sue quattro barchette e con le genti che capere vi poterono, andò a disbarcare in terra a' piedi della torre, che stava presso la riva del mare fondata, che era un edificio di pietra alto e ben lavorato, che girava 18 piedi intorno, e vi si montava con 18 gradi, doppo li quali si montava su per una scala di pietra; tutto il resto della torre parea massiccio, e nella cima vi s'andava di dentro, girando a torno per lo voto dell'edificio a guisa d'una garacola; e dalla parte di fuori era pure nella cima uno andito, nel quale potevano stare molte genti, ed era fatta a fianchi, in ogn'un de' quali era una porta onde vi si poteva entrare, e vi erano molti idoli dentro: di modo che si comprese bene che questo era oratorio di quelle genti idolatrie. Nella cima di questa torre stava nel mezzo un'altra torricella picciola di pietra, alta quanto è due volte un uomo, e fatta a fianchi o ad angoli, e sopra ogni fianco era un merlo.
      In questa torre fece il capitano medesimamente gli atti suoi dell'apprendere della possessione, e vi piantò la bandiera reale di Castiglia, e tolse di tutte queste cose testimonii, e pose nome a questa torre S. Giovanni ante portam latinam.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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