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      Il capitano Giovanni pensò che fosse in qualche secco ingagliata, onde montò tosto nella barchetta della sua capitana, con quelli che gli parve, e andò a vedere in che necessità quel vassello si ritrovasse. Ma quelli della caravella dissero che, avendo veduto per la costiera della isola venire un cristiano piú di due leghe a dietro chiamandoli, si erano sorti in quel luogo. Il capitano, quando udí questo, andò alla volta di terra, dove giunto vidde quattro cristiani ignudi nell'acqua, con una Indiana dentro una canoa. Di che egli ne fu molto lieto, pensando che fossero cristiani che in quella isola perduti stessero. Ma quando giunse dove essi erano, ritrovò che erano gente di quella caravella che stava sorta, e dicevano che per ordine del capitano Alonso Dattila erano andati notando per soccorrere il cristiano che credevano che fosse colui che per la riviera del mare veniva chiamando, ed era stata quella Indiana che con loro era. Il capitano gli tolse tutti su la sua barchetta e gli condusse nel loro navilio, ed esso se ne ritornò nella sua capitana menandovi la Indiana, che diceva essere della isola di Iamaica, e che era con alcuni altri Indiani andata in questa altra isola, dove erano dagl'isolani stati alcuni de' suoi compagni morti (gli altri erano fuggiti via, ma non sapeva essa dove); e che quelle cattive genti avevano tolta lei per male servirsene, onde essendo da loro trattata male, tosto che aveva conosciuti i cristiani era venuta dietro alle caravelle, gridando perché la togliessero con loro.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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