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      Dicevano i capitani e gli altri che a gente cosí bestiale non si dovevano cosí fatte vigliaccherie e discortesie comportare. Ma il capitan generale li frenò e fece stare a dietro saldi, e fece di nuovo dall'interprete richiederli che non volessero piú tirare né simile atto usare, perché altramente i cristiani avrebbono molti di loro ammazzati, e che esso non voleva se non prendere acqua e ritornarsene tosto il dí seguente. E fece le sue proteste con loro, dicendo che il re non voleva che si facesse loro alcun male, salvo se fossero essi tristi e incominciassero, e prese anco testimonianza delle sue proteste fatte per mezzo del suo interprete.
      Gl'Indiani doppo questo stettero saldi e si ritirarono, essendo già posto il sole, andandosene l'un doppo l'altro nella terra, onde per quella notte non uscivano, ma stettero sempre vigilanti con i loro tamburi, e si udivano cornette e altri suoni, come di picciole trombe, e facevano altri simili rumori, come di gente che facessero la guardia. I nostri anco stettero vigilanti e con buone guardie, ordinando le loro ronde e sentinelle, come gente atta e destra in simile mestiero. E di questo modo si passò quella notte, non restandosi già per questo mai di prendere acqua, perché il pozzo era rovinato e non vi aveva molta acqua, e bisognava aspettare buon spazio per potere poi empire i barili e portarli alle navi.
      Il dí seguente, che erano alli 27 di maggio, si forní la mattina di prendere l'acqua, perché a chi n'aveva il carico pareva che bastasse.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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