E il giovane alcuna volta si corrucciava con li suoi Indiani, commandando loro alcuna cosa, e dava loro bastonate e buffettate, e il tutto soffrivano con molta pazienzia e si tiravano con molto rispetto a dietro. E questi principali con molto piacere abbracciavano il capitano nostro, e mostravano con lui e con gli altri cristiani molta amorevolezza, come se gli avessero conosciuti prima, e spendevano il tempo in molte parole che in loro lingua dicevano, perché né essi erano da' nostri intesi, né essi intendevano i nostri. Il piú vecchio di loro comandò agl'Indiani che portassero certi bihai, che sono certe frondi larghe, e le fece stendere sotto certi alberi, che erano stati posti a mano da quelli Indiani, perché facessero ombra. Poi accennò al capitano che sopra quelli bihai sedesse. Volle che vi sedessero anco quelli cristiani che li pareva che fossero piú principali e piú al capitano accetti; e accenò che tutte l'altre genti nel campo scoverto si sedessero. Il capitano ordinò che si sedessero, ma che stessero in cervello e con buone guardie, perché non incorressero, come ignoranti e sprovisti, in qualche aguato.
Il vecchio Indiano diede tosto al capitano in mano, e agli altri che seco assisi erano, una canna per uno accesa dall'un capo, ma senza alzar fiamma, e si vanno consumando e ardendo a poco a poco come una teda o come un torchio, e il fumo che ne usciva odorava molto. Gl'Indiani accennavano a' nostri che non lasciassero perdere il fumo, ma lo togliessero col naso.
Poco prima che gl'Indiani giungessero a parlare a' nostri, i due loro principali posero le palme delle mani in terra e le basciarono, in segno di pace o di salute.
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