Il vecchio, per quello che si puoté intendere, mandò il giovane suo figlio per oro, e co' segni disse che in capo di tre giorni verrebbe, onde fra tanto se ne andassero i cristiani in nave, e ritornassero poi nel terzo giorno a quel luogo stesso, che ivi portarebbono dell'oro. Fra questi Indiani era anco un giovanetto che a' segni diceva il vecchio che era medesimamente suo figlio; ma non se ne facea però tanto caso quanto si facea dell'altro, che era andato per l'oro. Ora con molti abbracciamenti e piacere si restò il vecchio co' suoi in terra, e il capitano co' nostri s'imbarcò, avendoli prima il vecchio detto che la mattina seguente smontassero, che esso anco in quel luogo stesso verrebbe.
Il dí seguente, che era domenica e alli 20 di giugno, si vidde tosto che fu dí il vecchio con molti altri sul lito, e con due bandiere bianche chiamavano i nostri. Tosto che il capitano nostro co' suoi smontò a terra, quel vecchio principale pose le palme delle mani sul terreno e le basciò, e poi tosto andò ad abbracciare il capitano, e li diceva co' segni che andasse piú dentro terra. I nostri v'andarono, ma non fu molto indi lungi dove si fermarono, che vi era il campo netto e mondo d'erbe, e sparse poi frondi di sopra e bihai, come il giorno avanti. Qui s'assisero, e tosto l'Indiano diede quelle canne accese in mano al capitano e agli altri, perché godessero di quel fumo, come s'era già fatto l'altra volta. Il capitano ordinò al capellano dell'armata che dicesse messa, ed egli la disse, dove fu fatto tosto uno altare; e gl'Indiani, mentre si disse, vi stettero intenti e taciti e pieni di maraviglia, e nel volere incominciarsi portarono un vaso di creta con certi suffumigii di buono odore e 'l posero sotto l'altare; un altro simile ne posero fra il sacerdote e l'altre genti.
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