Dissero que' quattro cristiani a' compagni loro che essi avevano veduto fare molti atti agl'Indiani che stavano dall'altra parte del fiume, cioè che andavano da un capo all'altro della piaggia, e che un di loro usciva dalla compagnia e giunto all'acqua stendea le braccia e faceva segni co' pugni chiusi verso dove essi stavano, e verso i compagni loro stessi e verso le navi; e che ponea le mani nell'arena e poi ritornava dove erano i suoi compagni, i quali s'assettavano tutti e poi si ritornavano ad alzare su e andavano intorno in cerchio, e passava avanti, e portavano una certa cosa involta in un gran fagotto, il quale avevano finalmente sotto terra posto. E che avevano veduto loro fare questo tre volte, e non avevano potuto discernere né sapere che cosa fatta s'avessero, e che, date loro le azze, con quelle altre cose che si sono dette, se ne erano tutti andati via, che non erano piú comparsi.
In questo mezzo la capitana entrò con l'altre caravelle nel porto; e in questo dí stesso s'avidero che li due interpreti Giuliano e Pero Barba si erano andati via. Sorti che furono i vasselli, saltò in terra il capitano, dinanzi al quale portarono le azze, con l'altre cose che si sono dette, e dissongli tutto quello che passato era. Il capitano fece pesare quelle azze con l'altre quattro di prima, e pesarono tutte il peso di 1790 castigliani e piú, e la tazzetta con l'alvaretto o bozola pesò quello che 22 castigliani pesarebbono. I nostri drizzarono qui in terra presso al porto gli alloggiamenti, e non restò nelle caravelle niuno, se non que' pochi che bisognava che per guardarle vi fossero.
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Indiani Giuliano Pero Barba
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