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      A vista del quale popolo giunsero il primo di settembre, e la caravella capitana sorse due leghe in mare con tre braccia d'acqua. L'altra caravella, che era piú picciola, sorse una lega da terra; la terza, che era la minore, sorse a mezza lega: e non ebbero ardire di piú accostarsi, perché ivi molto il mare manca e secca, accioché non restassero i vasselli in secco o corressero rischio per tempo contrario. Il capitano fece quel dí stesso passare parte della gente al vassello minore, che piú presso terra stava, per potere saltare sul lito al quarto dell'alba senza scandalo né pericolo.
      Fra la caravella minore e 'l lito, quasi nel mezzo, era una isoletta, nella quale era un scoglio o balza sopra la quale si vedeva una casa bianca, a maniera di fortezza o di castello. Quella notte dalla caravella picciola si udí come ivi erano Indiani, essi facevano le guardie e sonavano tamburi e stavano vigilanti. Al quarto dell'alba innanzi giorno giunse il capitano con le due barchette, cariche di gente che dalla capitana alla caravella picciola conduceva. Ma quando s'avide d'esser stato scoverto si pentí d'esservi andato, perché vi aveva travagliato molto, e averebbe voluto non essersi qui fermato. Ma, poi che vi si ritrovava, deliberò d'andare ad isbarcare nella isoletta, e cosí fece. E prima che fosse giorno ritornarono le barche alla caravella picciola per l'altre genti, e le condusserro nella isoletta. Erano col capitano passate l'artiglierie, e que' pochi balestrieri e scoppiettieri che ivi erano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





Indiani