In tanto che i nostri si fermarono in Cubagua, come alle frontiere degli nemici e in guardia dell'isola.
Quando il licenziado Bartolomeo dalle Case intese il disgraziato successo delle sue genti e conobbe quanto mal ricapito posto avesse, in quanto a sé, nel conservare la vita di quelli scempi e avidi lavoratori, che all'odore della promessa cavaleria e delle sue favole seguito l'avevano, e quanto mal fine avesse avuto il negocio nel quale posto s'era e che aveva con cosí mala guardia lasciato, poi che non aveva facultà di pagarlo, deliberò di farsi religioso, per sodisfare in parte con l'orazioni e co' sacrificii a' morti, e per restarsi di contendere co' vivi. E cosí fece, che tolse l'abito di san Domenico, dell'osservanzia nel qual oggi vive in questa città nel monasterio del suo ordine: e nel vero è tenuto per buon religioso, e cosí credo io che egli sarà meglio che non capitano in Cumana.
Dicono che egli per suo passatempo scrive queste cose dell'Indie, e va toccando la qualità degli Indiani e de' cristiani che per queste Indie vivono. E sarebbe bene che in vita sua questa opera uscisse, accioché quelli che vi sono testimonii di vista lo approbassero e dicessero che egli dice il vero. Iddio li dia grazia che possa ben farlo, che io credo che in questa sua istoria sopra esso molte piú cose di dire di quelle che io n'ho dette, poiché egli stesso passò. Ma quello che in queste e in altre parti è publico e noto, questo che io ne ho detto è. Voglio dire che chi ha da essere capitano non ha da indovinare, senza essere esercitato e avere nelle cose della guerra esperienzia.
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