Ritornate l'acque a' termini suoi, ed essendo per miracolo scampati i cristiani che nella fortezza stava[no], il castellano, per non essere cacciato dalla contrada e per conservarla in servigio di Sua Maestà, con la gente che seco avea fece un riparo a guisa d'un bastione d'intorno ad un cantone della fortezza che restò in piedi. E dentro questo riparo si mantenne quattordeci mesi, finché in quel mezzo s'edificò un altro nuovo castello, presso a quel rovinato. Lasciando poi quel bastione si ritirò e pose dentro la fortezza nuova: e questo fu nel 1531. E questa fortezza è quella che al presente tiene secura l'acqua per quelli che abitano nell'isola delle Perle, e signoreggia il fiume di Cumana e parte della provincia, perché non hanno gl'Indiani ardimento di muoversi né di ribellarsi, né di usare que' loro ardimenti, come solevano del continuo fare.
D'alcune opinioni degli antichi circa le perle e d'alcune loro particolarità, e d'alcune perle grosse che si sono avute in queste Indie.
Cap. VIII.
Quanto al discoprimento e conquista delle isole delle Perle e parte della provincia di Cumana in terra ferma, e alle altre particolarità convenienti al discorso di questa materia, s'è ne' precedenti capitoli detto a bastanza. Ora dirò alcuna cosa delle opinioni degli antichi in quello che appartiene alle perle, o margarite che vogliamo dire. E benché ad alcuni paia gran cosa riprobare e contradire a quello che cosí segnalati e dotti uomini dicono, non se ne ha però a maravigliare il lettore, perché quelli possono ben dire il vero, e io medesimamente: quelli secondo che furono informati da diversi autori, o da altri sopra i quali si fondarono, e io secondo che dagli occhi miei istessi e dalla esperienzia l'ho appreso e saputo.
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