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      E ben puote ben egli dire questo, poiché in queste parti dell'Indie, e spezialmente nell'isola di Cubagua, della quale qui si tratta, si sono in una ostreca istessa veduti molti granelli di perle minute; e questo ogni dí si vede. Ma tutti gli autori concludono che le perle s'invecchiano. E per questo io dico che niun savio dee fare gran capitale di cosa che cosí presto e cosí manifestamente ci insegna questa verità della perdita della sua bellezza: dico capitale di tenerle per gioia che possa lungo tempo durare, poiché non è durabile il suo splendore; e perciò non è questa facoltà da conservarla di lungo, poiché ogni dí perde del suo vigore e vale meno invecchiandosi e arrugandosi. Sí che quanto si possono piú fresche avere tanto sono migliori, concorrendovi l'altre qualità che avere debbono per farsi istimare. Non mi curerò di dire molte altre particolarità che Plinio nel medesimo capitolo ragiona delle perle, benché siano cose notabili e degne d'udirsi, cosí delle perle che ebbe Iulia Paulina, moglie dell'imperatore Caligula, come di quelle due eccellenti che ebbe Cleopatra, reina dell'Egitto.
      Voglio ben qui dire cose nuove e non dagli antichi scritte, cioè che Pedrarias Davila, governatore di terra ferma, ebbe una perla che la comprò 1200 castigliani da un mercadante chiamato Pietro dal Porto, nel 1515, nella città del Darien. E questo mercadante l'aveva comprata un gran prezzo all'incanto dal capitan Gasparo di Morales e dalle genti che erano con lui andate nell'isola di Terarechi, che è nel mare di terra ferma da mezzodí. E nel medesimo tempo che il mercadante la comprò, la ritornò a vendere a Pedrarias perché in quella notte che la ebbe non puoté mai chiudere occhi al sonno, ricordandosi del tanto oro che aveva per la perla dato, la quale pesava 31 caratti o grani ed era della forma d'un pero, e d'un vago colore e molto orientale; e la comprò poi la imperatrice nostra signora da donna Isabella di Bovadiglia, già moglie di Pedrarias; e nel vero quella perla è una gioia degna da chi la ha, e da essere molto istimata, come al presente è. Ma io ebbi già una perla tonda di peso di 27 caratti, e ne ebbi un'altra poi, nella città di Panama, nel 1529, della fatezza d'un pero, e la vendei poi in questa città di San Domenico ad uno alemagno, fattore della compagnia de' Belzari, 450 castigliani d'oro.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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