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      Di che si cava e si può sospettare che siano di passaggio, come Plinio dice nel 35 capitolo del 9 libro, nella guisa che gli altri pesci sono, o che nascono e si producono e s'aumentano in luoghi segnalati. Ma, ancorché questo cosí sia, si sono nondimeno posti i cristiani in tanta fretta nel cercare di queste perle che, non contenti de' nuotatori loro, vi hanno ritrovato anco altri artificii di rastelli e di reti per prenderle. Onde ne hanno preso tanta quantità che se ne è cominciato ad avere penuria, e già mancavano, e non le ritrovavano in tanta copia come prima. Ma fra poco spazio di tempo, che le genti se ne riposarono, se ne sono poi cominciate a ritrovare e prendere in gran numero. Questa pescheria in Cubagua è in quattro braccia di fondo e meno, benché in alcuni luoghi dell'isola sia poco piú. Ma nell'isola di Terarechi, dalla parte del mare del Sur, si pescano a dieci e 12 braccia di fondo, come si dirà quando parleremo di quella isola e di quella d'Otoche, con le altre cose di terra ferma.
      Diceva io di sopra che queste ostreche sono di passaggio, perché Plinio nel luogo allegato dice che vogliono alcuni che le perle abbino il re loro come l'hanno le pecchie, dietro al quale re o guida vanno tutte l'altre, e che questa tal conca principale è maggiore delle altre e piú bella, e di somma industria e accortezza in guardarsi; e che li pescatori ogni loro ingegno pongono per prendere questa tal guida, perché, presa che l'hanno, è facile cosa porre anco poi tutte l'altre nella rete.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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