Egli è bene il vero che le perle hanno bisogno d'essere da un tempo a un altro lavate, perché s'impaniscono portandosi e si fanno brune, e vogliono essere ben trattate, per rendere e mostrare maggior la loro vaghezza.
Dell'aviso e avertenza che debbono avere quelli che comprano perle.
Cap. XI.
Non paia disconvenevole al lettore né al mercadante quello che io ora qui dirò, perché, poiché l'aviso è che senza inganno le perle si vendono, non merita se non lode e grazie chi questa avvertenza dà, accioché la perla buona stia nel suo pregio e la rotta nel suo medesimamente: poiché in un pignatto o in altro vaso di poco valore si mira tanto che non sia rotto, comprandosi. Questo che io ora dirò mi fu dalla esperienzia insegnato, e con non poca perdita di danari, per non averlo saputo nel tempo che io ne comprai alcune, ne me n'aviddi finché poi col tempo e alle spese mie lo conobbi.
Molte perle si vendono e passano per sane che in effetto non sono, e gli occhi, ebbri nel loro buono splendore e grandezza e in altre loro buone circonstanzie, non mirando piú oltre, s'ingannano né veggono il loro difetto, se ben son rotte e fesse o per qualche colpo o per altra occasione. Non se n'aveggono, dico, finché fra li deti le si pongono e vi fanno ripercuotere il sole col trasparente splendore del cielo. A questo modo tosto quella che è rotta si vede nella piú intrinseca e secreta sua parte, o se ha medesimamente qualche pelo o altro simile vizio dentro, senza avere di bisogno di prenderne informazione e di esserne fatto accorto da niun gioielliero né esperto maestro di loro se elle nette o viziose siano, accioché inteso questo si possa passare a fare il prezzo che per simili gioie dare si dee.
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