Ora avvenne che in questo stesso anno del 1513 il re catolico don Fernando ispacciò in Valladolid Pedrarias Davila per suo governatore e capitano generale, e 'l mandò con una armata in terra ferma nella medesima città del Darien, perché, togliendo l'ufficio al capitan Vasco Nugnes, restasse esso ivi e conquistasse tutta la provincia. Andato poi Pedrarias in Siviglia e fatta la gente per quella armata, succedettero cosí fatti tempi e cose che egli non puoté porsi in mare fino all'anno seguente del 14. E giunto all'isola della Gomera, con 17 o 18 fra navi e caravelle, ne mandò una diritta a questa città di San Domenico, perché prendesse qui certi interpreti e altre cose opportune e se ne andasse poi nel Darien dietro all'armata. E cosí fu esequito poi, perché l'armata, nella quale andai anco io per proveditore e ufficiale regio, giunse nella città del Darien uno o due dí doppo la festa di san Giovanni di giugno, e pochi dí appresso vi giunse anco la nave che per gl'interpreti andata era in questa isola Spagnuola, e della quale era capitano Francesco Vasco Coronato e di Valdes, che oggi vive e sta nell'isola di Cuba accasato.
Ora questa nave, navigando, vidde nel mare quella barca dove quelle genti perdute andavano, e la barca vidde anco la nave, e cominciaronla ad ammattare e a chiamare con le maggiori voci che potevano. La nave rallentò alquanto la vela e aspettò; onde la barca l'aggiunse, con quel piacere che può facilmente ciascun pensare che costoro sentissero, per questo soccorso che loro Dio mandava.
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