E nel vero, se ben costei mi negò sempre di non essere ella stata una di quelle due persone, anzi mi diceva non essere ella degna di tanto bene come era di vedere la Madre di Dio, io non mi maravigliarei che essa fosse stata una delle due devote persone, perché è donna assai da bene e buona cristiana ed è già di piú di 50 anni.
Di tre navi che miracolosamente iscamparono con tutte le genti, ritrovandosi piú di 200 leghe in mare.
Cap. IX.
Ho udito molte volte dire a persone di mare, e ad altre anco di credito che hanno navigato e si son ritrovate in naufragi e gran tempesta, che hanno sentito voci come umane parlare nell'aere nel tempo del maggior pericolo, e hanno vedute cose spaventevoli e demonii. Onde a questo proposito narrerò quello che poco tempo fa accadette, e ne sono molti testimonii in questa isola, e alcuni cittadini anco di questa città, e in speziale Martin di Vergara, algazil maggiore dell'admirante don Luigi Colombo, e Cristoforo Peres, carcerario della regia prigione di questa città, i quali andavano in Spagna e si ritrovarono presenti al travaglio che io dico, che di questa maniera fu.
Nel mese d'agosto del 1533 uscí dal porto di questa città di San Domenico una nave carica di zuccari e di quoi di vacche e di cannafistola e d'altre cose, con oro anco, per andare in Spagna; e per camino il nocchiero, chiamato Giovan di Ermua, s'infermò, non molto da questa isola Spagnuola lontano, e sí l'agravò il male che per suo rispetto la nave non passò l'isola della Mona, che è fra questa isola e quella di San Giovanni e non piú che 40 leghe da questa città, perché ivi si fermò e ivi il detto nocchiero morí. Doppo che l'ebbero sepolto seguirono il viaggio loro, e per questa poca dimora che qui fatta avevano furono aggiunti da un'altra nave, che partí appresso da questo porto di San Domenico, e ne era nochiero un pilotto chiamato Carregno.
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