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      Come il licenziado Alonso Zuazo si perdé nell'isole degli Alacrani, cioè scorpioni, in una caravella dove andavano da 55 o 60 persone, delle quali se ne salvarono solamente 17 con lui; e di molte altre cose che in quel naufragio avennero.
      Cap. XI.
     
      S'è detto di sopra, nel secondo capitolo del quarto libro, come il licenziado Alonso Zuazo venne in questa città di San Domenico per giudice, poco tempo poi che que' padri di san Gieronimo vi erano venuti per governare queste parti, e come, per non avere voluto ritornare gli Indiani a' cavalieri accetti al re catolico, ne gli erano seguiti molti disfavori. Mi resta ora in questo ultimo libro a dire una sua pellegrinazione e naufragio che li seguí, perché al parer mio questa è una delle maggiori novità, per una soprema isperienzia di travagli, che si sia mai udita né vista né letta, né anco nelle novelle de' favolosi Greci né delle metamorfosi d'Ovidio. E senza dubbio che questa è una maraviglia estrema e di quelle che suole il Signore Iddio fare per chi l'ama, e con intiera volontà gli si raccomanda. E perché meglio questa cosa s'intenda, cominciarò da principio a discorrerla, accioché si vegga la cagione che mosse questo cavaliero alla navigazione, onde cosí inauditi travagli gli seguirono. E perché vi si mosse con buon zelo e vi ebbe santa e giusta intenzione, credo io che per questo Iddio il liberasse molte volte dalla morte, e non già dalla morte comune, ma da molte maniere di morire tutte strane e inaudite. Onde dico cosí.
      Cosa nota è che Fernando Cortese stava dal 1518 nella Nuova Spagna.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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