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      E replicando nella loro orazione dicevano: "Pietoso padre, ben vedi tu quello di che noi bisogno abbiamo; niun ti può chiedere cosí giustamente come può la tua infinita misericordia e rimediare alle nostre necessità". E a questo proposito ciascuno, come piú loro Iddio poneva in bocca, porgeva il suoi prieghi, accompagnati da infiniti sospiri e lagrime, che a lui e alla sua gloriosa Madre offerivano. E piú che tutti gli altri ciò faceva il licenziado, che, essendo persona cosí ben nata e devota e savia, drizzava al Signore la sua orazione e le sue lagrime, mischiate dell'autorità della sacra scrittura. Il perché parea che fosse Iddio obligato a soccorrerli e ad avere pietà di loro, poiché dalla loro parte facevano quanto potevano per conseguire la sua misericordia, e cercare da mangiare in tanta necessità e fame che pativano. E perché Iddio ha promesso nel suo sacro Evangelio di dare copiosamente il cibo a quelli che in lui confideranno, e che perciò non dobbiamo pensare a quello che si dee mangiare, e ci pone l'esempio degli uccelli, che non seminano e non raccolgono, ed esso dà lor copiosamente quanto fa loro bisogno, stava il devoto licenziado in gran confidanzia che il signore Iddio non fosse loro dovuto mancare in tanta necessità. In effetto molte furono le lagrime che versarono questi sconsolati, e con grandissima attenzione l'orazione loro continuarono: parlo cosí di quelli che in questi travagli morirono come di quelli che restarono in vita, e ne ringraziarono il benigno nostro Signore.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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