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      Or, mentre che stavano contemplando in terra questa cosí nuova maraviglia, giunse all'isola il battello con li tre servitori del licenziado e con altre genti, e portarono in terra una tavoletta e una seggia per potervi sedere e mangiare il licenziado, che già dalla notte avanti avevano per lui cotto in nave un pavone, con una buona fetta di prosciutto e con un pezzo di carne di porco fresca, che poco avanti avevano morto in nave.
      Smontarono adunque a terra con questo pignatto ben concio, e pane e vino e conserve e altri rinfrescamenti; e poi ché abbracciati con lagrime si furono, s'assise nella seggia il licenziado, che non li fu poco riposo in tanta stanchezza, essendo tanto tempo stato in quella piana arena assiso. Posta poi per suo ordine la mensa ben bassa, perché vi potessero mangiare tutti quelli che vi capevano, con gran piacere mangiarono, ragionando di quello che loro avvenuto era da che erano con la barchetta andati li tre in terra ferma per lo soccorso. E con questo ragionamento ritrovarono che, quando li cinque rabiforcati s'erano venuti ad imporre nell'isoletta, in quel giorno e ora stessa era la barchetta alla Nuova Spagna giunta. E per quelli che con la caravella venuti erano si numerò e si vidde che il licenziado e gli altri suoi avevano errati due giorni del conto che tenevano del tempo, perché quando era venerdí dicevano che era domenica, e cosí il licenziado avea fatta memoria della passione nel dí della santa resurrezione, in un certo ufficciuolo che restato gli era, e l'aveva pietosamente cantata, con molte lagrime sue e degli altri che l'ascoltavano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





Nuova Spagna