E, come s'è detto di sopra, il fattore e 'l proveditore erano da una parte e volevano essi governare, e il tesoriero e 'l contatore erano dall'altra e volevano il medesimo fare. E sopra questo v'andarono per lo mezzo e pietrate e lanciate. Ora prendevano costui, ora colui, e un ne imprigionavano, all'altro davano bando. Ma alla fine, prevalendo piú la parte del fattore Gonzalo di Salazaro, fece prender Rodrigo di Pace, che era stato il mezzano nella presa del licenziado Zuazo, e fattoli dare crudeli tormenti, alla fine l'appiccarono per la gola publicamente sotto voce di giustizia.
Or, quando Francesco dalle Case intese della prigione del licenziado, l'andò a vedere in Medellin con fino a 200 uomini da cavallo, parendoli che già stesse la provincia tirannizata, e che il licenziado stava prigione e pativa per avere assai ben servito a Sua Maestà e per essere amico del governatore Fernando Cortese. Sí che visitandolo li disse che se ne ritornasse seco nella città di Mescico, che esso lo faceva certo che, tosto che ivi s'intendesse che esso v'andava, si sarebbono tosto altri 250 o 300 da cavallo uniti insieme, e con quelli che egli aveva seco avrebbono fatto e detto contra quegli emuli suoi, che in absenzia del Cortese tiranneggiavano quella provincia.
Il licenziado lo ringraziò di questa buona volontà e offerta, e disse non volere andarvi, per non accendere maggiormente quelle contese e per voler andar a dar conto di sé in Cuba, dove a Sua Maestà piaceva che egli andasse, perché molto infamato l'avevano presso Sua Maestà e 'l consiglio reale dell'Indie.
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