E con queste testimonianze, assai stanco degli travagli del mare e della terra, giunse con piú di trecento leghe alla città di S. Giacomo, due giorni avanti a Natale del 1525, e vi fu ben ricevuto dal giudice di residenzia e da tutti gli altri buoni cittadini.
Tosto che il licenziado giunse a quella città, si presentò con quelli testimoniali davanti al licenziado Giovan Altamirano, giudice di residenzia per Sua Maestà, il quale l'aveva già incominciato a sindicare in sua absenzia. Onde, poiché venuto era, li parve di dovere incominciare da capo a rinovare i bandi, accioché in presenzia sua si facesse. E cosí tenne questo sindicato ottanta giorni, nel quale il Zuazo diede tal conto di sé e del suo passato governo che il giudice il pronunciò e diede per libero e assoluto di quanto opposto gli avevano, e 'l dichiarò per buono e retto giudice, e governatore e servitore di Sua Maestà per sentenzia diffinitiva.
E in questo tempo e poi fu il Zuazo molto festeggiato e onorato da tutti i cavalieri e gentil uomini e ufficiali di Sua Maestà che in quella città stavano. E cosí l'anno seguente del 1526, con tutte queste sentenzie e testimoniali, si partí per questa isola Spagnuola, dove il mercordí santo isbarcò in Santa Maria del Porto della Iaguana, e vi stette finché passò la festa di Pasqua. Indi se ne venne ottanta leghe per terra fino a questa città, dove ritrovò molti de' suoi contrarii prosperi e favoriti; di che ringraziò nostro Signore.
Da questa città mandò a fare relazione a Sua Maestà e al real consiglio delle Indie, con quelle testimonianze e prove de' servigi suoi e del suo passato retto governo, e come per quella sua ingiusta prigionia restavano le cose della Nuova Spagna molto atte a perdersi, per le già dette passioni e controversie che nate vi erano.
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