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      Oltra di ciò, confessarono esser degli altri della medesima opinione di fare avisato Diego Velazquez della predetta nave. Veduta la confessione de' predetti malfattori, gli ho puniti secondo che ricercava la giustizia, la necessità del tempo e il servizio di Vostra Maestà, percioché, oltra i famigliari e allievi e amici di Diego Velazquez, altri ancora desideravano sommamente d'uscire della provincia, che, vedendo il detto paese tanto grande e pieno di tante genti, e il poco numero di Spagnuoli, avevano la medesima opinione. Io, giudicando che, se le navi fossero rimase quivi, coloro che desideravano di ribellarsi e di uscir della provincia facilissimamente con quelle l'averiano potuto fare, e io sarei quasi rimasto solo, onde potriano esser impedite quelle cose che io aveva operato in queste parti nel servizio d'Iddio ottimo massimo e della Maestà Vostra, finsi che quelle navi non erano atte a navigare e procurai di farle tirare in terra. Per la qual cosa abbandonarono ogni speranza di partirsi da que' luoghi, e io piú sicuramente e senza timore feci il mio viaggio, percioché, partito ch'io fussi dalla città, la gente postavi da me alla guardia non mi poteva mancare in modo alcuno.
     
     
      Della venuta delle navi di Francesco de Garai. Dell'ambasciata de' nunzii al Cortese, e la risposta e offerte per lui fatteli, e l'astuzia ch'egli usò per conoscer l'intenzione del detto Francesco, e della partita e ritorno delle sue navi. E come Panuco signore manda un ambasciatore con presenti al Cortese.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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