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      Coloro che erano rimasti nel battello andarono alla volta delle navi, le quali, prima che a loro giugnesse il battello, avevan fatto vela senza aspettar di intender cosa alcuna da essi.
      Dai medesimi quattro rimasi prigioni appresso di me, intesi come erano arrivati ad un certo fiume da basso circa trenta leghe sotto Almeria, e gli abitatori gli avevano volentieri e benignamente ricevuti, e per li lor danari gli avevano dato ogni cosa necessaria; e avevano visto anco dell'oro che gli abitatori avevano loro portato, ma in poca quantità, percioché solamente avevano ricevuto circa tre pesi d'oro in cambio d'altre cose; e non erano arrivati al lito, ma da presso avevano veduto alcune terre poste nella ripa del fiume, essendo tanto vicine che facilissimamente si potevano vedere dalle navi: non vi era edificio alcuno di pietra, ma tutte le case erano di paglia, e hanno le porte fabricate molto alte. Le qual cose tutte dipoi piú chiara e ampiamente intesi da quel gran signor Montezuma e da certi altri della detta patria i quali egli teneva seco, e da un Indiano il quale era nelle medesime navi, abitatore d'un luogo del detto fiume: e io l'aveva ritenuto prigione appresso di me, e lo mandai insieme con gli ambasciadori del predetto gran signore Montezuma al signor di quel fiume, nominato Panuco, accioché gli parlassero e lo tirassero al servizio e divozione di Vostra Maestà. Il qual Panuco mi mandò ambasciadore uno de' suoi baroni e, come dicono, signore d'una città, il quale da parte sua mi donò alcune veste, ornamenti di ricami e varie penne, dicendomi oltra di ciò che quel signore con tutto il suo paese desiderava grandemente d'esser suddito di Vostra Maestà e di aver l'amicizia mia.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Sesto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1486

   





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